Sonia ci ha lasciato all’improvviso (fa sempre così la morte?).
Incredula e frastornata, troncato il dialogo che avevo con lei, mi sono lasciata avvolgere dal silenzio.
Poi ho trovato le parole, le parole per dire quello che provavo, quello che facevo. E’ importante trovare le parole…
Io che non ho mai scritto poesie, ho capito che non potevo che esprimermi così.
Gocce di ricordi
Ho gettato
il sasso pesante
del mio dolore
in uno specchio
di acqua pura
chiara come i tuoi occhi,
limpida come la tua anima.
Tra infinite gocce
di gioiosi ricordi
non si vede più.
E’ affondato
sul fondo
melmoso
della nostalgia.
Caro Giovanni,
ti inoltro il messaggio di Dominga, cara amica peruviana, che ha portato a Milagros, visitandola in carcere, lo stampato della sua poesia sul tuo sito.
Ti sintetizzo brevemente, nel caso tu non capisca lo Spagnolo:
Milagros si è meravigliata per il tuo bellissimo gesto e ti invia tanti saluti; se tu volessi comunicare con lei puoi scrivere all’indirizzo mail di Dominga. Milagros è molto contenta e ti ringrazia tanto per la pubblicazione.
Milagros ha studiato l’italiano in carcere e, da autodidatta, si è prestata ad insegnarlo ad altre donne detenute, quindi, se lo desideri, puoi scriverle nella nostra lingua.
Un abbraccio e ancora grazie.
Antonella
—– Original Message —–
From: domy mamani
To: Antonella Prota Giurleo
Sent: Saturday, February 06, 2010 3:45 AM
Subject: Hola
Hola amiga, le hice llegar a Milagros el encargo, le envie impreso su poema, se quedo maravillada por el gesto tan hermoso de tu amigo, envia muchos saludos y si tu amigo desea comunicarse con Mili puede enviar su carta por mi correo. departe de Mili le dices que esta muy agradecida por la presentacion y la interpretación de su poema.
gracias amiga por estar pendiente de nosotras, principalmente de las amigas que a un estan presas y ojala salgan muy pronto. Te cuento que salio en Libertad Nancy Cuyubamba, Lucinda Rojas esta en ese tramite ojala que tambien se haga merecedora de la esperada libertad que ultimamente esta denegando so protexto de la reparacion civil.amiga cuidate mucho.
cualquier carta por mi correo para hecerles llegar. saludos para todos los amigos y amigas el Italia.
Domy
Sospiti da onde di tempi perduti
mendichiamo un riflesso
di ciò che è stato,
per rivivere un’ultima volta,
dietro le quinte, il nostro miglior spettacolo.
E ci sembra di esistere…
Nei tuoi occhi
i mei occhi,
nel tuo viso il mio
e nel mio cuore,
tutto l’amore del mondo
e il suo dolore insieme.
Io ti terrò per mano
e per il cuore, dopo.
E nella vita tua
continuerà la mia
ed avrà senso, per sempre.
La fine del mio tempo,
sarà un momento
della nostra eternità.
Ci sei ancora…
strada piena di sole accecante,
di silenzio e preghiera,
con l’odore fragrante del pane,
e del mare vicino,
portato dal vento che avvolge
le gonne di garza leggera.
Quante volte con gli occhi socchiusi
Ti ho percorso
consumata dal tempo,
nella mano sicura, la piccola, mia.
Dirò addio a quei luoghi deserti,
con un mare ormai muto,
con il vento ormai vuoto,
senza odori né voci,
senz’anima,
rimango,
sola,
a guardarti,
adesso,
sconosciuta.
Grigio…
è la cenere nel camino spento
e silenzioso,
è il gocciolare lento
nell’acquaio,
è il cielo dove non c’è più tramonto
fra i ritagli dei rami
di alberi addormentati,
è l’incanto della sera che viene,
mentre si alza d’improvviso,
lento,
il volo di un airone.
Torno a trovarti, in questa casa
dalle mura raccolte e silenziose
che han visto tante volte
al tuo grembo posare stanco
il mio capo.
Intorno, sereno ancora, il vento
sfiora i cipressi e i fiori
e al tuo cospetto, porta la sera
e il giorno,
odori, aromi,
profumi di giardini
e campi caldi di sole.
In questo luogo si accende la speranza
e facile sale alle labbra mute
una preghiera…
Come al solito, Giovanni, ti ringrazio per l’attenzione che riservi ai miei modestissimi testi.
Il tempo d’autunno è decisamente alle porte e mettere “storia d’autunno” fra le cose da pubblicare nel tuo sito è un’idea che condivido. Ma non perdo neanche un secondo ad accettare l’invito ad inviarti altro e ti mando “Una storia fatta d’acqua”, che descrive con una piccola storia in rima l’eterno, miracoloso giro dell’acqua (argomento che ben si adatta all’arrivo delle prime piogge).
Sta a te, naturalmente, decidere se è adatta ad una pubblicazione. Mi piace che i bambini vengano sensibilizzati sull’argomento, non solo dal punto di vista della fantasia ma anche dal punto di vista ecologico e morale. Non sono poche le volte in cui penso ai paesi che soffrono la sete.
Perché non dirlo anche ai nostri fortunatissimi bambini, che ci sono posti in cui l’acqua vale molto più dell’oro?
Perché non informarli di questo e farli crescere con l’idea che l’acqua è un diritto di tutti, cercando di sviluppare sin da ora il senso della necessità di rispettare le nostre risorse idriche, di preservarle e di difenderle?
Non mi dilungo e invio a te e a Grazia i miei più affettuosi saluti. Non solo i miei: ma anche quelli di mio marito e dei miei figli.
A presto.
la mia giornata è riuscita a completarsi con un momento assolutamente …di
riposo, di sollievo…Insomma un momento pieno di piacevolezza, quella che
solo una bella lettura può dare. Ho finalmente avuto il tempo di seguire
il tuo consiglio, Giovanni, e ho letto le poesie di Maria Schininà, che
tra l’altro ho riconosciuto, perchè alcune le avevo già lette e ne
avevo parlato proprio con te quando sei venuto a trovarci. ” A mio
figlio” è magnifica. Ma le altre sono molto toccanti. Ti dirò. è uno
stile, questo, nel quale sento di potermi riconoscere perchè molto simile
al mio quando non scrivo in rima e non scrivo per bambini. Di sicuro
arriva al cuore. Di sicuro parla molto dell’autrice e della sua
sensibilità. Ho letto anche le poesie di Grazia. Semplici e dirette,
colpiscono molto. “Sassi” mi piace moltissimo ma anche le altre
sono piacevolissime da leggere e la fine dell’estate non potrebbe
essere descritta meglio. Quanto a donatella Carbonaro, se fossi Franco
Cilia e mi avessero descritto con i versi che ho appena letto, sarei
orgogliosissimo dell’arte con cui ho scelto di esprimermi. Dopotutto,
sulla tela, anche i pittori fanno poesia.
Un chiarimento:qualche giorno fa avevi accennato alla poesia in cui
descrivo il viaggio di una foglia, ma non ho capito se dovevo inviartela
io. In questo caso fammi un “fischio” informatico e provvederò.
P.S.”Le belle pagine” più che uno spiraglio è una finestra . Chi
non ha bisogno di una finestra da cui guardare orizzonti più ampi?
Un saluto affettuoso e a presto.
Giovannella.
Carissimi Grazia e Giovanni
sono io che vi ringrazio moltissimo. E’ stata un’emozione profonda veder ” illustrata ” la favola, è come se si fossero materializzate Trippy, Gigia e Lagico. Quindi se ritenete utile la sua pubblicazione, potete senzaltro farlo.
E’ veramente bella la gattina, sapete ho 4 mici ed ognuno ha una sua spiccata personalità.
Vi ringrazio per la splendida impaginazione di ” Franco “, il quadro scelto è uno dei miei preferiti del Maestro Cilia.
Con l’augurio di future, fruttuose collaborazioni, vi abbraccio con affetto.
Ciao a presto.
Dada.
Grazie Giovanni della lettera che mi hai passato, ovviamente mi ha fatto piacere leggere queste righe, ma…e non voglio essere irriconoscente, questa che ti invio mi pare ancora meglio delle mie, nel senso che io non ci pensavo ma si può scrivere anche così…
‘Nfaccio ‘a nu muro antico e abbandunato..
‘na arrampecata ‘e campanielle blu’..
e mmiezo ‘e fronne nu poco annascunnuto..
nu core cu duje nomme:A e G…
na freccia spezzate e sotto a’ tutto appena se liggeva:
Tutto e’ fernuto..nun c’e’ penza’ cchiu’!
A.C.
L’autrice si chiama Assunta Castellano di Caserta, io non la conosco di persona, è amica di un’amica di facebook! A me pare molto brava, la musicalità sommessa del dialetto napoletano rende le sue parole belle e toccanti.
Che ne dici tu? Di nuovo un abbraccio, Maria
Grazia carissima,
innanzi tutto mi complimento con te per le tue bellissime poesie, la mia preferita è quella che hai dedicato a tua nonna, sarà perchè io l’unica nonna che avevo l’ho persa a 7 anni, l’altra non l’ho conosciuta.
A proposito di gatti, sai che devo la mia integrità mentale ad un gatto… perchè facendo spaventare mia madre, ha affrettato i tempi del parto, son infatti nata di 7 mesi ed essendo incompatibile col sangue di mamma, si sono limitati i danni alla sola sfera fisica, almeno così pare….
Poi volevo proporre, qualora fosse possibile, di creare nell’ambito di ” lebellepagine “, un angolino della favola per invogliare tutti quelli che lo vogliono fare a scriverle, per scoprire la magia della fantasia, e affrontare con ” leggerezza ” anche temi scabrosi. Capisco che i tempi sono quelli che sono, ma tant’è…
Ringrazio te e Giovanni per la didascalia a ” Franco ” e mi sono anche commossa nel leggere l’apprezzamento di Giovannella Massari.
Adesso ti abbraccio con affetto
Ciao a presto.
Dada.
Guarda che non ho nessuna gemella Umpa.
P.S. Una mia amica mi chiamava Dada-umpa e un’altra invece Donat – Cattin. Questo nomignolo me lo sono data perchè da piccola mi veniva difficile chiamarmi Donatella, inciampavo nelle sillabe.
Cara Dada,
grazie per la tua bella lettera e per gli apprezzamenti sulle mie poesie. Grazie anche per avermi rivelato fatti importanti della tua vita.
Quanto alla tua proposta, è già in atto. Se scorri la pagina delle “novità”, troverai un elenco di nomi e di foto di bambini e bambine in primo pianio. Subito dopo una rubrica dedicata a loro, a cura di Giovannella Massari. Basta lasciare il solo titolo e di seguito riportare le poesie e i racconti dedicati ai piccoli (ma anche ai grandi che, forse, ne hanno bisogno di più). Naturalmente ci saranno i nomi degli autori (autrici).
Ti abbraccio con tanto affetto.
GIGLI DI FINE OTTOBRE
Non si distingue la luce grigia d’autunno
contro un cielo di cenere triste,
mentre piange come di cristalli.
Pioggia sui petali di seta,
sulle scale di casa,
sulle tue mani,
sui tuoi capelli agitati tra il vento e le foglie.
Nascondi le tue lacrime,
confuse tra le gocce sul viso
e metti un sorriso preso dal cuore,
proprio da dentro, in fondo,
tra quelli serbati nei giorni dei ricordi belli.
VENTIQUATTRO MARZO
Sono come le onde
che vanno,
in un mare lontano
e ritornano
e infine si disperdono,
per strade infinite,
fra gli oceani del mondo.
E invece vorrei
stare,
come il carrubo che a marzo
posa i suoi rami contorti
sull’erba, nuova.
Divelto dal vento di levante.
Per sempre lì,
ormai fermo.
Finalmente riposa,
finalmente
sulla sua terra, sognata
e mai raggiunta…
Adesso cade la pioggia sulle foglie,
sui petali sottili, bianchi, stellati,
di fiori minuscoli,
tra l’erba, tra le radici
ed il tappeto delle foglie
dai mille riflessi del verde perduto
che sfuma nel giallo,
del sole.
Si alza dai muri un vapore invisibile,
un odore di terra antico ed atteso,
di paglia bagnata,
Inebriante.
Iniziano i ticchettii dal ritmo sparso,
dovunque,
una danza di tremuli steli
che piegano il capo
man mano che l’acqua li avvolge
e termina,
presto.
Nell’aria i voli dei piccoli uccelli
che fuggono via da un albero all’altro,
mi fanno rialzare lo sguardo sul mondo,
pulito …
che tace,
ancora per poco
sorpreso.
Ho imparato… che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana.
Ho imparato… che quando sei innamorato, si vede.
Ho imparato… che appena una persona mi dice, “Mi hai reso felice!”, mi rende felice.
Ho imparato… che avere un bambino addormentato fra le braccia è una delle cose del mondo che piu rendono sereni.
Ho imparato… che essere gentili è piu importante dell’aver ragione.
Ho imparato… che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino.
Ho imparato… che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo.
Ho imparato… che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio…………….ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho imparato… che talvolta tutto cio di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.
Ho imparato… che semplici passeggiate con mio padre attorno all’isolato nelle notti d’estate quand’ero bambino, sarebbero stati miracoli per me da adulto.
Ho imparato… che la vita è come un rotolo di carta igienica………….. piu ti avvicini alla fine, piu velocemente va via.
Ho imparato… che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.
Ho imparato… che i soldi non possono acquistare la classe.
Ho imparato… che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare.
Ho imparato… che sotto il duro guscio di ognuno c’è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.
Ho imparato… che il Signore non ha fatto tutto ciò in un giorno solo. Cosa mi fa pensare che io potrei?
Ho imparato… che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Ho imparato… che quando progetti di prenderti la rivincita su qualcuno, stai solo facendo in modo che quella persona continui a ferirti.
Ho imparato… che l’amore, non il tempo, guarisce tutte le ferite.
Ho imparato… che per me il modo piu semplice di crescere come persona è circondarmi di gente piu abile di me.
Ho imparato… che ogni persona che incontri merita d’essere salutata con un sorriso.
Ho imparato… che non c’é niente di più dolce che dormire coi tuoi bambini e sentire il loro respiro sulle tue guance.
Ho imparato… che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.
Ho imparato… che la vita é dura, ma io sono piu duro.
Ho imparato… che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu.
Ho imparato… che se dai rifugio all’amarezza, la felicità attraccherà da qualche altra parte.
Ho imparato… che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo, prima che se ne andasse.
Ho imparato… che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare.
Ho imparato… che un sorriso è un modo non costoso di valorizzare i tuoi sguardi.
Ho imparato… che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa farci.
Ho imparato… che quando tuo nipote neonato tiene il tuo mignolo nel suo piccolo pugno, sei agganciato per tutta la vita.
Ho imparato… che chiunque vuole vivere sulla vetta della montagna, tutta la felicita e la crescita si trovano mentre la si scala.
Ho imparato… che è meglio dare consigli in due sole circostanze : quando sono richiesti e quando c’è pericolo di morte.
Ho imparato… che meno tempo ci lavoro, più cose mi trovo fatte.
(Andy Rooney)
riprovo a pubblicare una delle poesie a me più care è l’aquilone del Pascoli tutte le volte che la rileggo le emozioni di bambina ritornano forti e vive come quando la lessi per la prima volta
L’AQUILONE
C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch’erbose hanno le soglie:
un’aria d’altro luogo e d’altro mese
e d’altra vita: un’aria celestina
che regga molte bianche ali sospese…
sì, gli aquiloni! È questa una mattina
che non c’è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d’albaspina.
Le siepi erano brulle, irte; ma c’era
d’autunno ancora qualche mazzo rosso
di bacche, e qualche fior di primavera
bianco; e sui rami nudi il pettirosso
saltava, e la lucertola il capino
mostrava tra le foglie aspre del fosso.
Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.
Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s’inalza.
S’inalza; e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.
S’inalza; e i piedi trepidi e l’anelo
petto del bimbo e l’avida pupilla
e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.
Più su, più su: già come un punto brilla
lassù lassù… Ma ecco una ventata
di sbieco, ecco uno strillo alto… – Chi strilla?
Sono le voci della camerata
mia: le conosco tutte all’improvviso,
una dolce, una acuta, una velata…
A uno a uno tutti vi ravviso,
o miei compagni! e te, sì, che abbandoni
su l’omero il pallor muto del viso.
Sì: dissi sopra te l’orazïoni,
e piansi: eppur, felice te che al vento
non vedesti cader che gli aquiloni!
Tu eri tutto bianco, io mi rammento.
solo avevi del rosso nei ginocchi,
per quel nostro pregar sul pavimento.
Oh! te felice che chiudesti gli occhi
persuaso, stringendoti sul cuore
il più caro dei tuoi cari balocchi!
Oh! dolcemente, so ben io, si muore
la sua stringendo fanciullezza al petto,
come i candidi suoi pètali un fiore
ancora in boccia! O morto giovinetto,
anch’io presto verrò sotto le zolle
là dove dormi placido e soletto…
Meglio venirci ansante, roseo, molle
di sudor, come dopo una gioconda
corsa di gara per salire un colle!
Meglio venirci con la testa bionda,
che poi che fredda giacque sul guanciale,
ti pettinò co’ bei capelli a onda
Non alzarti un giorno senza sapere che fare.
Non alzarti un giorno fingendo di essere quel che non sei.
Non alzarti un giorno con la paure delle cose che devi fare, e dei sogni che vorresti seguire.
Non alzarti un giorno senza ascoltare dentro anche quello che ti dà cruccio.
Non alzarti un giorno senza pensare che c’è qualcosa che tu puoi fare per qualcun altro.
Non alzarti un giorno giudicando gli altri intorno a te, invece di capirli. Forse la felicità altrui è differente dalla tua.
Non alzarti un giorno senza ringraziare per viverne un altro ancora.
SICILIATerra rosso sangue,terra di tutti e di nessuno,amata e odiata.Fugge chi ti sta vicino,torna con amore chi ti sta lontano.Anima tristenelle catene del tempo,tremano le tue cittàsotto il cielo che brilla.Quando il fuoco ti circonda,sei inferno e paradiso.Le tue vallate verdi,il ticchettio della pioggia,la musica del vento,trascinano pensierigrandi come il mare.Vera poesia,sei tu, Sicilia mia.bellissima descrizione di una terra che nonostante tutto non si smette mai d’amare
Che fosse il mondo popolato d’ angeli
sempre ho creduto;
e in questo lieto inganno in mezzo agli uomini
io son vissuto.
Da questo inganno, qual da sogno, or l’ anima
sciolta si vede;
ed a’ terrestri paradisi e a gli angeli
or più non crede.
E pure, Lina mia, vorrei non essermi
svegliato mai;
vorrei sognare ancor, fanciullo e credulo,
come sognai.
Meglio esser folle in questo mondo, e credere
stabile e vero
quanto non è che un candido delirio
del tuo pensiero.
ho trovato questi versi bellissimi che rispecchiano uno stato d’animo che mi è appartenuto per troppo tempo, a volte come il poeta sdegnata da cio’ che mi trovai davanti ,avrei voluto tornare indietro nel tempo quando credevo che il mondo fosse popolato da angeli…………… ciao Giovanni
Vi sarei grata se inserite la mia poesia. Grazie e complimenti per il sito. Idea innovativa
Quel Mare
Del mare
dell’estate
c’è ora solo
il riflesso
del tramonto
del riflesso
solo
i volti
e dei volti
solo il ricordo.
Il mare
ora
è lontano
è solo
una foto
nel telefonino
un salvaschermo
sul computer.
Però
quel mare
è dentro di me
un ricordo
ma … soprattutto
una promessa.
Ritorno
Settembre 2009
Per un’amica scomparsa, ancora tanto presente.
Sonia ci ha lasciato all’improvviso (fa sempre così la morte?).
Incredula e frastornata, troncato il dialogo che avevo con lei, mi sono lasciata avvolgere dal silenzio.
Poi ho trovato le parole, le parole per dire quello che provavo, quello che facevo. E’ importante trovare le parole…
Io che non ho mai scritto poesie, ho capito che non potevo che esprimermi così.
Gocce di ricordi
Ho gettato
il sasso pesante
del mio dolore
in uno specchio
di acqua pura
chiara come i tuoi occhi,
limpida come la tua anima.
Tra infinite gocce
di gioiosi ricordi
non si vede più.
E’ affondato
sul fondo
melmoso
della nostalgia.
Raffaella
Caro Giovanni,
ti inoltro il messaggio di Dominga, cara amica peruviana, che ha portato a Milagros, visitandola in carcere, lo stampato della sua poesia sul tuo sito.
Ti sintetizzo brevemente, nel caso tu non capisca lo Spagnolo:
Milagros si è meravigliata per il tuo bellissimo gesto e ti invia tanti saluti; se tu volessi comunicare con lei puoi scrivere all’indirizzo mail di Dominga. Milagros è molto contenta e ti ringrazia tanto per la pubblicazione.
Milagros ha studiato l’italiano in carcere e, da autodidatta, si è prestata ad insegnarlo ad altre donne detenute, quindi, se lo desideri, puoi scriverle nella nostra lingua.
Un abbraccio e ancora grazie.
Antonella
—– Original Message —–
From: domy mamani
To: Antonella Prota Giurleo
Sent: Saturday, February 06, 2010 3:45 AM
Subject: Hola
Hola amiga, le hice llegar a Milagros el encargo, le envie impreso su poema, se quedo maravillada por el gesto tan hermoso de tu amigo, envia muchos saludos y si tu amigo desea comunicarse con Mili puede enviar su carta por mi correo. departe de Mili le dices que esta muy agradecida por la presentacion y la interpretación de su poema.
gracias amiga por estar pendiente de nosotras, principalmente de las amigas que a un estan presas y ojala salgan muy pronto. Te cuento que salio en Libertad Nancy Cuyubamba, Lucinda Rojas esta en ese tramite ojala que tambien se haga merecedora de la esperada libertad que ultimamente esta denegando so protexto de la reparacion civil.amiga cuidate mucho.
cualquier carta por mi correo para hecerles llegar. saludos para todos los amigos y amigas el Italia.
Domy
Occasioni perdute
Sospiti da onde di tempi perduti
mendichiamo un riflesso
di ciò che è stato,
per rivivere un’ultima volta,
dietro le quinte, il nostro miglior spettacolo.
E ci sembra di esistere…
La poesia è molto bella. L’hai scritta tu?
Fammi sapere.
Ciao
Giovanni
A mio figlio
Nei tuoi occhi
i mei occhi,
nel tuo viso il mio
e nel mio cuore,
tutto l’amore del mondo
e il suo dolore insieme.
Io ti terrò per mano
e per il cuore, dopo.
E nella vita tua
continuerà la mia
ed avrà senso, per sempre.
La fine del mio tempo,
sarà un momento
della nostra eternità.
VIA AUGUSTA (MARINA)
Ci sei ancora…
strada piena di sole accecante,
di silenzio e preghiera,
con l’odore fragrante del pane,
e del mare vicino,
portato dal vento che avvolge
le gonne di garza leggera.
Quante volte con gli occhi socchiusi
Ti ho percorso
consumata dal tempo,
nella mano sicura, la piccola, mia.
Dirò addio a quei luoghi deserti,
con un mare ormai muto,
con il vento ormai vuoto,
senza odori né voci,
senz’anima,
rimango,
sola,
a guardarti,
adesso,
sconosciuta.
Maria Schininà 10 luglio 2011
TRAMONTO
Grigio…
è la cenere nel camino spento
e silenzioso,
è il gocciolare lento
nell’acquaio,
è il cielo dove non c’è più tramonto
fra i ritagli dei rami
di alberi addormentati,
è l’incanto della sera che viene,
mentre si alza d’improvviso,
lento,
il volo di un airone.
Scritto da: Maria Schininà | 25/08/2010
MADRE
Torno a trovarti, in questa casa
dalle mura raccolte e silenziose
che han visto tante volte
al tuo grembo posare stanco
il mio capo.
Intorno, sereno ancora, il vento
sfiora i cipressi e i fiori
e al tuo cospetto, porta la sera
e il giorno,
odori, aromi,
profumi di giardini
e campi caldi di sole.
In questo luogo si accende la speranza
e facile sale alle labbra mute
una preghiera…
Scritto da: Maria Schininà | 22/09/2010
Ciao, Giovanni.
Come al solito, Giovanni, ti ringrazio per l’attenzione che riservi ai miei modestissimi testi.
Il tempo d’autunno è decisamente alle porte e mettere “storia d’autunno” fra le cose da pubblicare nel tuo sito è un’idea che condivido. Ma non perdo neanche un secondo ad accettare l’invito ad inviarti altro e ti mando “Una storia fatta d’acqua”, che descrive con una piccola storia in rima l’eterno, miracoloso giro dell’acqua (argomento che ben si adatta all’arrivo delle prime piogge).
Sta a te, naturalmente, decidere se è adatta ad una pubblicazione. Mi piace che i bambini vengano sensibilizzati sull’argomento, non solo dal punto di vista della fantasia ma anche dal punto di vista ecologico e morale. Non sono poche le volte in cui penso ai paesi che soffrono la sete.
Perché non dirlo anche ai nostri fortunatissimi bambini, che ci sono posti in cui l’acqua vale molto più dell’oro?
Perché non informarli di questo e farli crescere con l’idea che l’acqua è un diritto di tutti, cercando di sviluppare sin da ora il senso della necessità di rispettare le nostre risorse idriche, di preservarle e di difenderle?
Non mi dilungo e invio a te e a Grazia i miei più affettuosi saluti. Non solo i miei: ma anche quelli di mio marito e dei miei figli.
A presto.
Giovannella
Ragusa, 23.09.’11
la mia giornata è riuscita a completarsi con un momento assolutamente …di
riposo, di sollievo…Insomma un momento pieno di piacevolezza, quella che
solo una bella lettura può dare. Ho finalmente avuto il tempo di seguire
il tuo consiglio, Giovanni, e ho letto le poesie di Maria Schininà, che
tra l’altro ho riconosciuto, perchè alcune le avevo già lette e ne
avevo parlato proprio con te quando sei venuto a trovarci. ” A mio
figlio” è magnifica. Ma le altre sono molto toccanti. Ti dirò. è uno
stile, questo, nel quale sento di potermi riconoscere perchè molto simile
al mio quando non scrivo in rima e non scrivo per bambini. Di sicuro
arriva al cuore. Di sicuro parla molto dell’autrice e della sua
sensibilità. Ho letto anche le poesie di Grazia. Semplici e dirette,
colpiscono molto. “Sassi” mi piace moltissimo ma anche le altre
sono piacevolissime da leggere e la fine dell’estate non potrebbe
essere descritta meglio. Quanto a donatella Carbonaro, se fossi Franco
Cilia e mi avessero descritto con i versi che ho appena letto, sarei
orgogliosissimo dell’arte con cui ho scelto di esprimermi. Dopotutto,
sulla tela, anche i pittori fanno poesia.
Un chiarimento:qualche giorno fa avevi accennato alla poesia in cui
descrivo il viaggio di una foglia, ma non ho capito se dovevo inviartela
io. In questo caso fammi un “fischio” informatico e provvederò.
P.S.”Le belle pagine” più che uno spiraglio è una finestra . Chi
non ha bisogno di una finestra da cui guardare orizzonti più ampi?
Un saluto affettuoso e a presto.
Giovannella.
04.10. ’11
Carissimi Grazia e Giovanni
sono io che vi ringrazio moltissimo. E’ stata un’emozione profonda veder ” illustrata ” la favola, è come se si fossero materializzate Trippy, Gigia e Lagico. Quindi se ritenete utile la sua pubblicazione, potete senzaltro farlo.
E’ veramente bella la gattina, sapete ho 4 mici ed ognuno ha una sua spiccata personalità.
Vi ringrazio per la splendida impaginazione di ” Franco “, il quadro scelto è uno dei miei preferiti del Maestro Cilia.
Con l’augurio di future, fruttuose collaborazioni, vi abbraccio con affetto.
Ciao a presto.
Dada.
Grazie Giovanni della lettera che mi hai passato, ovviamente mi ha fatto piacere leggere queste righe, ma…e non voglio essere irriconoscente, questa che ti invio mi pare ancora meglio delle mie, nel senso che io non ci pensavo ma si può scrivere anche così…
‘Nfaccio ‘a nu muro antico e abbandunato..
‘na arrampecata ‘e campanielle blu’..
e mmiezo ‘e fronne nu poco annascunnuto..
nu core cu duje nomme:A e G…
na freccia spezzate e sotto a’ tutto appena se liggeva:
Tutto e’ fernuto..nun c’e’ penza’ cchiu’!
A.C.
L’autrice si chiama Assunta Castellano di Caserta, io non la conosco di persona, è amica di un’amica di facebook! A me pare molto brava, la musicalità sommessa del dialetto napoletano rende le sue parole belle e toccanti.
Che ne dici tu? Di nuovo un abbraccio, Maria
05.10. ’11
Grazia carissima,
innanzi tutto mi complimento con te per le tue bellissime poesie, la mia preferita è quella che hai dedicato a tua nonna, sarà perchè io l’unica nonna che avevo l’ho persa a 7 anni, l’altra non l’ho conosciuta.
A proposito di gatti, sai che devo la mia integrità mentale ad un gatto… perchè facendo spaventare mia madre, ha affrettato i tempi del parto, son infatti nata di 7 mesi ed essendo incompatibile col sangue di mamma, si sono limitati i danni alla sola sfera fisica, almeno così pare….
Poi volevo proporre, qualora fosse possibile, di creare nell’ambito di ” lebellepagine “, un angolino della favola per invogliare tutti quelli che lo vogliono fare a scriverle, per scoprire la magia della fantasia, e affrontare con ” leggerezza ” anche temi scabrosi. Capisco che i tempi sono quelli che sono, ma tant’è…
Ringrazio te e Giovanni per la didascalia a ” Franco ” e mi sono anche commossa nel leggere l’apprezzamento di Giovannella Massari.
Adesso ti abbraccio con affetto
Ciao a presto.
Dada.
Guarda che non ho nessuna gemella Umpa.
P.S. Una mia amica mi chiamava Dada-umpa e un’altra invece Donat – Cattin. Questo nomignolo me lo sono data perchè da piccola mi veniva difficile chiamarmi Donatella, inciampavo nelle sillabe.
Cara Dada,
grazie per la tua bella lettera e per gli apprezzamenti sulle mie poesie. Grazie anche per avermi rivelato fatti importanti della tua vita.
Quanto alla tua proposta, è già in atto. Se scorri la pagina delle “novità”, troverai un elenco di nomi e di foto di bambini e bambine in primo pianio. Subito dopo una rubrica dedicata a loro, a cura di Giovannella Massari. Basta lasciare il solo titolo e di seguito riportare le poesie e i racconti dedicati ai piccoli (ma anche ai grandi che, forse, ne hanno bisogno di più). Naturalmente ci saranno i nomi degli autori (autrici).
Ti abbraccio con tanto affetto.
Grazia
12.10. ’11
GIGLI DI FINE OTTOBRE
Non si distingue la luce grigia d’autunno
contro un cielo di cenere triste,
mentre piange come di cristalli.
Pioggia sui petali di seta,
sulle scale di casa,
sulle tue mani,
sui tuoi capelli agitati tra il vento e le foglie.
Nascondi le tue lacrime,
confuse tra le gocce sul viso
e metti un sorriso preso dal cuore,
proprio da dentro, in fondo,
tra quelli serbati nei giorni dei ricordi belli.
VENTIQUATTRO MARZO
Sono come le onde
che vanno,
in un mare lontano
e ritornano
e infine si disperdono,
per strade infinite,
fra gli oceani del mondo.
E invece vorrei
stare,
come il carrubo che a marzo
posa i suoi rami contorti
sull’erba, nuova.
Divelto dal vento di levante.
Per sempre lì,
ormai fermo.
Finalmente riposa,
finalmente
sulla sua terra, sognata
e mai raggiunta…
Adesso cade la pioggia sulle foglie,
sui petali sottili, bianchi, stellati,
di fiori minuscoli,
tra l’erba, tra le radici
ed il tappeto delle foglie
dai mille riflessi del verde perduto
che sfuma nel giallo,
del sole.
Si alza dai muri un vapore invisibile,
un odore di terra antico ed atteso,
di paglia bagnata,
Inebriante.
Iniziano i ticchettii dal ritmo sparso,
dovunque,
una danza di tremuli steli
che piegano il capo
man mano che l’acqua li avvolge
e termina,
presto.
Nell’aria i voli dei piccoli uccelli
che fuggono via da un albero all’altro,
mi fanno rialzare lo sguardo sul mondo,
pulito …
che tace,
ancora per poco
sorpreso.
il titolo! ” PIOGGIA DI PRIMAVERA”
Ho imparato… che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana.
Ho imparato… che quando sei innamorato, si vede.
Ho imparato… che appena una persona mi dice, “Mi hai reso felice!”, mi rende felice.
Ho imparato… che avere un bambino addormentato fra le braccia è una delle cose del mondo che piu rendono sereni.
Ho imparato… che essere gentili è piu importante dell’aver ragione.
Ho imparato… che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino.
Ho imparato… che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo.
Ho imparato… che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio…………….ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho imparato… che talvolta tutto cio di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.
Ho imparato… che semplici passeggiate con mio padre attorno all’isolato nelle notti d’estate quand’ero bambino, sarebbero stati miracoli per me da adulto.
Ho imparato… che la vita è come un rotolo di carta igienica………….. piu ti avvicini alla fine, piu velocemente va via.
Ho imparato… che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.
Ho imparato… che i soldi non possono acquistare la classe.
Ho imparato… che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare.
Ho imparato… che sotto il duro guscio di ognuno c’è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.
Ho imparato… che il Signore non ha fatto tutto ciò in un giorno solo. Cosa mi fa pensare che io potrei?
Ho imparato… che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Ho imparato… che quando progetti di prenderti la rivincita su qualcuno, stai solo facendo in modo che quella persona continui a ferirti.
Ho imparato… che l’amore, non il tempo, guarisce tutte le ferite.
Ho imparato… che per me il modo piu semplice di crescere come persona è circondarmi di gente piu abile di me.
Ho imparato… che ogni persona che incontri merita d’essere salutata con un sorriso.
Ho imparato… che non c’é niente di più dolce che dormire coi tuoi bambini e sentire il loro respiro sulle tue guance.
Ho imparato… che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.
Ho imparato… che la vita é dura, ma io sono piu duro.
Ho imparato… che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu.
Ho imparato… che se dai rifugio all’amarezza, la felicità attraccherà da qualche altra parte.
Ho imparato… che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo, prima che se ne andasse.
Ho imparato… che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare.
Ho imparato… che un sorriso è un modo non costoso di valorizzare i tuoi sguardi.
Ho imparato… che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa farci.
Ho imparato… che quando tuo nipote neonato tiene il tuo mignolo nel suo piccolo pugno, sei agganciato per tutta la vita.
Ho imparato… che chiunque vuole vivere sulla vetta della montagna, tutta la felicita e la crescita si trovano mentre la si scala.
Ho imparato… che è meglio dare consigli in due sole circostanze : quando sono richiesti e quando c’è pericolo di morte.
Ho imparato… che meno tempo ci lavoro, più cose mi trovo fatte.
(Andy Rooney)
riprovo a pubblicare una delle poesie a me più care è l’aquilone del Pascoli tutte le volte che la rileggo le emozioni di bambina ritornano forti e vive come quando la lessi per la prima volta
L’AQUILONE
C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch’erbose hanno le soglie:
un’aria d’altro luogo e d’altro mese
e d’altra vita: un’aria celestina
che regga molte bianche ali sospese…
sì, gli aquiloni! È questa una mattina
che non c’è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d’albaspina.
Le siepi erano brulle, irte; ma c’era
d’autunno ancora qualche mazzo rosso
di bacche, e qualche fior di primavera
bianco; e sui rami nudi il pettirosso
saltava, e la lucertola il capino
mostrava tra le foglie aspre del fosso.
Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.
Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s’inalza.
S’inalza; e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.
S’inalza; e i piedi trepidi e l’anelo
petto del bimbo e l’avida pupilla
e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.
Più su, più su: già come un punto brilla
lassù lassù… Ma ecco una ventata
di sbieco, ecco uno strillo alto… – Chi strilla?
Sono le voci della camerata
mia: le conosco tutte all’improvviso,
una dolce, una acuta, una velata…
A uno a uno tutti vi ravviso,
o miei compagni! e te, sì, che abbandoni
su l’omero il pallor muto del viso.
Sì: dissi sopra te l’orazïoni,
e piansi: eppur, felice te che al vento
non vedesti cader che gli aquiloni!
Tu eri tutto bianco, io mi rammento.
solo avevi del rosso nei ginocchi,
per quel nostro pregar sul pavimento.
Oh! te felice che chiudesti gli occhi
persuaso, stringendoti sul cuore
il più caro dei tuoi cari balocchi!
Oh! dolcemente, so ben io, si muore
la sua stringendo fanciullezza al petto,
come i candidi suoi pètali un fiore
ancora in boccia! O morto giovinetto,
anch’io presto verrò sotto le zolle
là dove dormi placido e soletto…
Meglio venirci ansante, roseo, molle
di sudor, come dopo una gioconda
corsa di gara per salire un colle!
Meglio venirci con la testa bionda,
che poi che fredda giacque sul guanciale,
ti pettinò co’ bei capelli a onda
tua madre… adagio, per non farti male.
chi di voi la ricorda?
Non alzarti un giorno senza sapere che fare.
Non alzarti un giorno fingendo di essere quel che non sei.
Non alzarti un giorno con la paure delle cose che devi fare, e dei sogni che vorresti seguire.
Non alzarti un giorno senza ascoltare dentro anche quello che ti dà cruccio.
Non alzarti un giorno senza pensare che c’è qualcosa che tu puoi fare per qualcun altro.
Non alzarti un giorno giudicando gli altri intorno a te, invece di capirli. Forse la felicità altrui è differente dalla tua.
Non alzarti un giorno senza ringraziare per viverne un altro ancora.
(Sergio Bambarén)
SICILIATerra rosso sangue,terra di tutti e di nessuno,amata e odiata.Fugge chi ti sta vicino,torna con amore chi ti sta lontano.Anima tristenelle catene del tempo,tremano le tue cittàsotto il cielo che brilla.Quando il fuoco ti circonda,sei inferno e paradiso.Le tue vallate verdi,il ticchettio della pioggia,la musica del vento,trascinano pensierigrandi come il mare.Vera poesia,sei tu, Sicilia mia.bellissima descrizione di una terra che nonostante tutto non si smette mai d’amare
Che fosse il mondo popolato d’ angeli
sempre ho creduto;
e in questo lieto inganno in mezzo agli uomini
io son vissuto.
Da questo inganno, qual da sogno, or l’ anima
sciolta si vede;
ed a’ terrestri paradisi e a gli angeli
or più non crede.
E pure, Lina mia, vorrei non essermi
svegliato mai;
vorrei sognare ancor, fanciullo e credulo,
come sognai.
Meglio esser folle in questo mondo, e credere
stabile e vero
quanto non è che un candido delirio
del tuo pensiero.
ho trovato questi versi bellissimi che rispecchiano uno stato d’animo che mi è appartenuto per troppo tempo, a volte come il poeta sdegnata da cio’ che mi trovai davanti ,avrei voluto tornare indietro nel tempo quando credevo che il mondo fosse popolato da angeli…………… ciao Giovanni